Dieta Ipoglucidica/iperproteica vs Dieta Chetogenica

Sentiamo spesso parlare di dieta iperproteica/ipoglucidica o chetogenica e spesso le due vengono intese come sinonimi, ma in realtà differiscono molto l’una dall’altra. Nutrizionista Padova

Dieta Ipoglucidica/iperproteica:

  • Definizione: Riduzione dei carboidrati, ma non necessariamente dei grassi e delle proteine.
  • Composizione: Piani alimentari iperproteici e ipoglucidici, con grassi che compensano il deficit calorico.
  • Esempi: Diete come Atkins, Zona, Dukan, e Tisanoreica.
  • Risultati: Queste diete possono indurre una lieve chetosi a causa della restrizione calorica e riduzione dei carboidrati, ma non raggiungono lo stato di chetosi tipico della dieta chetogenica.

Dieta Chetogenica:

  • Definizione: Dieta con ridottissimo apporto di carboidrati, normoproteica e ricca di grassi.
  • Composizione: Basso contenuto di carboidrati (generalmente meno di 50 grammi al giorno), quantità adeguata di proteine per il mantenimento muscolare e alto apporto di grassi per compensare il deficit calorico.
  • Obiettivo: Indurre uno stato di chetosi nutrizionale, dove il corpo utilizza i chetoni, derivati dai grassi, come principale fonte di energia invece del glucosio.
  • Chilocalorie: Non prevede una restrizione calorica; l’aumento dei lipidi compensa le chilocalorie mancanti dai carboidrati.

Differenze Fondamentali:

  1. Apporto di Proteine:
    • Dieta Ipoglucidica/iperproteica: Spesso iperproteica, il che può portare alla gluconeogenesi, un processo che converte gli aminoacidi in glucosio, interferendo con la chetosi.
    • Dieta Chetogenica: Normoproteica per evitare la gluconeogenesi e mantenere lo stato di chetosi.
  2. Stato di Chetosi:
    • Dieta Ipoglucidica: La riduzione calorica e di carboidrati può indurre solo una lieve chetosi.
    • Dieta Chetogenica: Progettata specificamente per mantenere una chetosi nutrizionale stabile. Attualmente viene indicata nell’epilessia farmaco-resistente e in alcune malattie metaboliche rare (Martin-McGill 2012, Pong 2012, Veggiotti et al 2011).
  3. Composizione dei Macronutrienti:
    • Dieta Ipoglucidica: Variano molto, ma generalmente sono caratterizzate da un alto apporto proteico e una riduzione più o meno importante di carboidrati.
    • Dieta Chetogenica: Specificamente bassa in carboidrati, normoproteica e alta in grassi.

Considerazioni:

  • Le diete ipoglucidiche/iperproteiche sono spesso promosse per la perdita di peso rapida e sono più facili da seguire grazie alla vasta gamma di prodotti disponibili. Tuttavia, la restrizione dei carboidrati non è necessaria per perdere peso. Quindi le diete iperproteiche (non altrimenti specificate) non sono necessarie per perdere peso, richiedono spesso prodotti commerciali costosi e hanno effetti collaterali a lungo termine
  • Una dieta chetogenica ben pianificata e controllata, attualmente viene impiegata e riconosciuta nel trattamento dell’epilessia farmaco resistente in età evolutiva ed in alcune malattie genetiche rare (in particolare del deficit di trasportatore di glucosio cerebrale di tipo 1,GLUT1-DS, OMIM 606777). Devono essere prescritte e controllate da personale medico esperto.
  • In conclusione, mentre entrambe le diete riducono i carboidrati, una dieta chetogenica è specificamente progettata per mantenere uno stato di chetosi, mentre una dieta ipoglucidica/iperproteica può variare ampiamente nella composizione e spesso non raggiunge una chetosi significativa.
  • Riguardo alla dieta ipoglucidica/iperproteica, recentemente si è sviluppato un rinnovato interesse scientifico per valutarne l’impatto sul controllo glicemico e su altri fattori di rischio cardiovascolare nei pazienti con prediabete e diabete di tipo 2, ma sono ancora disponibili pochi dati sulla loro efficacia e sicurezza a lungo termine (Kirkpatrck et al 2019; Bolla et al 2019).
  • La dieta che si conferma efficace è una dieta bilanciata, a basso indice glicemico e leggermente ipocalorica.

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Dott.ssa Manuela Miuzzo
Nutrizionista biologa

Dopo la laurea in Scienze Biologiche, ho svolto attività di ricerca in ambito nutrizionale, ottenendo il dottorato di Ricerca in Biochimica e Biofisica presso l’università di Padova.
Ho continuato la mia formazione attraverso corsi di perfezionamento e corsi ECM in ambito nutrizionale ottenendo il Master in nutrizione e didattica applicata. Quindi ho cominciato l’attività professionale di nutrizionista continuando in parallelo l’attività di didattica di divulgazione scientifica attraverso diverse pubblicazioni scientifiche.

 

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